Lo sport è uno strumento di prevenzione di disagio sociale e psicofisico e di formazione della persona. Lo sport deve essere considerato un diritto di tutti. L'accesso alla pratica sportiva deve essere garantito a tutti, specie alle fasce più disagiate e meno abbienti e, quindi, a rischio di emarginazione. Ogni individuo ha il diritto fondamentale di accedere allo sport che è indispensabile allo sviluppo della sua personalità; tutti devono avere la possibilità di sviluppare le proprie attitudini fisiche, intellettuali e morali attraverso la pratica sportiva e giungere al livello di prestazione che corrisponda alle proprie doti. A tale proposito, gli organismi sportivi e le società promuovono concretamente processi di partecipazione allo sport in un'ottica di servizio universale il cui accesso va garantito e favorito indipendentemente dalle condizioni economiche e dal background culturale e sociale dell'individuo.
Le naturali differenze di origine, di colore, di lingua e di cultura sono fondamentali per accrescere ed arricchire il singolo individuo. Permettere a tutti di esprimere la propria potenzialità attraverso lo sport è il dovere di ogni vero sportivo e, nello stesso tempo, un'occasione di crescita per tutti. Nel gioco esistono diversità di ruoli e caratteristiche; dal giusto mix nasce il team vincente.
Lo sport dovrebbe garantire l'inclusione e le pari opportunità di accesso e pratica sportiva. In tal senso si promuove il principio di cittadinanza sportiva sul territorio nazionale garantendo l'accesso al tesseramento e ai campionati, di ogni disciplina e livello, a coloro i quali siano nati in Italia da genitori stranieri. Per la pratica sportiva queste persone devono essere equiparate ai cittadini italiani. Quindi lo straniero nato in Italia, per effetto del principio che qui si sostiene, ovvero la “cittadinanza sportiva”, deve essere considerato atleta italiano a tutti gli effetti e partecipare come tale ai campionati nazionali ed internazionali.
I praticanti, ad ogni livello, le società sportive e gli altri operatori del mondo dello sport devono astenersi da qualsiasi condotta suscettibile di ledere l'integrità fisica nonché la dignità morale dell'avversario nelle gare e nelle competizioni sportive e adottare iniziative positive per sensibilizzare il pubblico delle manifestazioni sportive al rispetto degli atleti, delle squadre e dei relativi sostenitori indipendentemente dall'origine etnica o territoriale, sesso, età, religione, opinioni politiche e filosofiche.
Il linguaggio sportivo è universale, supera confini, lingue, religioni ed ideologie e possiede la capacità di unire le persone, favorendo il dialogo e l'accoglienza. Perché l'attività sportiva unisce e non divide, costruisce ponti e non muri come indicano gli stessi cinque cerchi intrecciati a simboleggiare lo spirito di fratellanza. Bisogna quindi incoraggiare, promuovere e diffondere la cultura sportiva, l'unica realmente capace di farci sentire uniti e capaci di raggiungere tutti insieme traguardi altrimenti inimmaginabili.
I praticanti, ad ogni livello, le società sportive e gli altri operatori del mondo dello sport devono comportarsi secondo i principi di lealtà e correttezza sportiva e cooperare attivamente per la promozione di una civile convivenza sportiva. Perché lo sport stimola a un sano superamento di se stessi e dei propri limiti, allena lo spirito di sacrificio e, se ben praticato, favorisce la lealtà nei rapporti interpersonali e l'amicizia.
I praticanti, ad ogni livello, le società sportive e gli altri operatori del mondo dello sport rifiutano la violenza fisica e verbale contrastando comportamenti o dichiarazioni che in qualunque modo determinino o incitino alla violenza, sia durante gli eventi sportivi che in allenamento.
Lo sport si caratterizza per le regole uguali per tutti indipendentemente dall'etnia e dalla cultura del singolo individuo, esso rappresenta un terreno di confronto neutrale capace di mettere tutti sullo stesso piano. Imparare sin da piccoli ad accettare le regole comuni di gioco, ha una valenza altamente educativa e formativa in quanto rappresenta un pratico esempio comportamentale.
Nello sport il ruolo dell'educatore è fondamentale nel processo di formazione dei bambini e giovani ai suoi valori positivi: spirito di gruppo, integrazione, solidarietà, tolleranza, correttezza, amicizia. È necessario, quindi, garantire che tutti i soggetti che rivestano un ruolo di responsabilità nei confronti di bambini e ragazzi siano ben formati e qualificati, nonché consapevoli dell'importanza dell'esempio anche per quanto riguarda comportamenti volti all'integrazione e all'inclusione sociale.
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